La tratta delle persone: la vergogna delle società civilizzate

Quando vivevo ad Arica nel deserto di Atacama, in Cile, avevo capito cosa fosse il traffico di esseri umani. Lì insieme ad altri gesuiti andavamo nelle carceri a trovare i detenuti, facevamo servizio in due grosse parrocchie popolari e gestivamo una piccola mensa in cui cucinavo (anche le specialità italiane). Proprio là, verso le 18,00 della sera, arrivavano famiglie fuggite dal corridoio della morte che dalla Colombia tocca il Venezuela e il Perù, in cui i bambini vengono rapiti dalle organizzazioni internazionali per il traffico d’organi.

tratta 3Parlando con quei genitori notavo che vivevano incubi e somatizzavano nel loro corpo e nella loro psiche quel dolore. Da quell’esperienza ho capito che la tratta va combattuto senza riserve.

Anche Papa Francesco è andato giù duro: «La piaga dei traffici di esseri umani, che sempre più spesso riguardano i bambini, coinvolti nelle forme peggiori di sfruttamento e reclutati persino nei conflitti armati. Ribadisco che la “tratta delle persone” è un’attività ignobile, una vergogna per le nostre società che si dicono civilizzate! Sfruttatori e clienti a tutti i livelli dovrebbero fare un serio esame di coscienza davanti a se stessi e davanti a Dio! La Chiesa rinnova oggi il suo forte appello affinché siano sempre tutelate la dignità e la centralità di ogni persona, nel rispetto dei diritti fondamentali, come sottolinea la sua Dottrina Sociale, diritti che chiede siano estesi realmente là dove non sono riconosciuti a milioni di uomini e donne in ogni Continente. In un mondo in cui si parla molto di diritti, quante volte viene di fatto calpestata la dignità umana! In un mondo dove si parla tanto di diritti sembra che l’unico ad averli sia il denaro».

Le stime del 2012 dell’Organizzazione Internazionale per il Lavoro (OIL) calcolano circa 21 milioni di persone nel mondo coinvolte nel mercato della tratta, di queste 880.000 sono in Europa .
Spesso si è indotti a credere che la tratta di esseri umani si riduca al traffico e agli interessi intorno alla prostituzione di giovani donne costrette a prostituirsi invece il traffico di esseri umani, include le adozioni illegali, il traffico di organi e tutti quei lavoratori umilianti o illegali nelle fabbriche, nelle aziende agricole, nelle strutture turistiche o nelle case private.tratta

Si potrebbe fare molti esempi, qui ci limitiamo a citarne tre. In un recente Rapporto di Amnesty International si denuncia la drammatica situazione di giovani eritrei che, nel deserto del Sinai, detto anche «deserto di Dio», sono divenuti vittime di traffico di esseri umani. Uomini senza scrupoli organizzano l’esodo della speranza di giovani eritrei che fuggono dal loro Paese per poi passarli di mano in mano tra bande criminali che li sequestrano tutti. Alle loro famiglie viene richiesto un riscatto e quelli che non possono pagare diventano «merce pregiata» per il traffico di organi.  O semplicemente rileggere, fra le tante testimonianze possibili, la confessione di una ragazza nigeriana che ha dichiarato: «Sono stata costretta a prostituirmi, dovevo consegnare tutto a fine giornata a la Madame, il mio debito era di 40 mila euro. Poi mi sono ritrovata in cinta e ho provato a rifugiarmi nelle cure di una suora». Oppure la giovane nigeriana che, qualche settimana fa, ha fatto arrestare una banda di 70 persone coinvolte nella tratta e che sta vivendo in un luogo protetto.

tratta 2Pensando a queste persone sto scrivendo un articolo per richiamare, insieme ai gesuiti della Civiltà Cattolica, le Organizzazioni internazionali e fare più e meglio sul tema… ma anche a preparare una cultura in cui siano sempre e solo i prepotenti a vincere.

E’ stato scritto che ci vuole coraggio e un coraggio senza limiti si nasconde nel cuore di chi nasce con l’intera umanità come nemico. “Sensibilità e la tragedia come normalità sono capaci di scatenare, in un ventre indifeso, uno tsunami di sentimenti con un’infinità di sfumature di una meraviglia irraggiungibile per altre vie”. Il finale della storia potrà essere lieto solo i piatti della bilancia tra coloro che stanno bene e quelli che stanno male si bilanciano. Solo la salvezza delle piccole storie farà sopravvivere quella grande. La nostra comune storia.

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1 comment

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    Grazie per quanto hai scritto. L’ho apprezzato molto: sostiene chi nel suo piccolo lavora giorno dopo giorno per far conoscere i diritti umani a chi si trova ad alto rischio; illumina le menti di tanti iugnoranti che sono miopi di fronte a situazioni inimmaginabili al trantran della vita quotidiana; è una voce per chi vive in questo incupo e non ha alcun mezzo per uscirne. Ciao!

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